Nord Ciociaria

Pastena, Il caso Moro e la d.c. negli anni di piombo

Il caso Moro, che proprio in questi giorni a 38 anni dalla strage di via Fani, sta tornando alla ribalta con i suoi intrecci e i suoi misteri e soprattutto con le inquietanti ipotesi di indagini pilotate e di tracce investigative insabbiate, sarà...

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Il caso Moro, che proprio in questi giorni a 38 anni dalla strage di via Fani, sta tornando alla ribalta con i suoi intrecci e i suoi misteri e soprattutto con le inquietanti ipotesi di indagini pilotate e di tracce investigative insabbiate, sarà oggetto dell’incontro a casa Manfredi a Pastena.

Avrà un alto valore culturale la testimonianza del giornalista Sandro Provvisionato che presenterà il libro edito da Chiare lettere “Complici- il patto segreto tra dc e br”

Un passo indietro nei cosiddetti anni di piombo, le minacce del terrorismo e la rete internazionale delle complicità che sembravano mettere lo Stato in ginocchio.

Una stagione caratterizzata da un profondo turbamento sociale dovuta alla crisi finanziaria, alle fabbriche che chiudevano i cancelli e non garantivano più occupazione e posti di lavoro, l’inflazione che poneva fine al sogno italiano del boom economico degli anni sessanta .

Un panorama conosciuto ma dietro il quale tramavano le forze occulte della loggia massonica P2, i servizi segreti deviati, lo spionaggio internazionale e alcune componenti istituzionali che garanti di patti segreti e scellerati miravano unicamente al mantenimento del potere e dello status quo.

Riemerge da quegli anni una democrazia cristiana diversa dal partito popolare di tradizione cristiana che ideologicamente si ispirava alla laicità dello Stato e alla dottrina sociale della Chiesa.

Tanti ex militanti si sentiranno traditi da un partito che doveva essere l’espressione autentica dei bisogni della gente e la voce dei deboli e degli emarginati.

Tanti scopriranno che mentre nelle sezioni sparse in tutto il paese si discuteva delle alleanze politiche e si tentava di uscire fuori dal collateralismo cattolico con un pensiero libero e laico nelle stanze romane i finanzieri, i piduisti i mafiosi condizionavano gli indirizzi legislativi e le scelte dello stato italiano.

La democrazia cristiana è stata, negli anni delle contrapposizioni ideologiche, un partito che ha messo insieme ceti social diversi per condizioni economiche e culturali, ha unito nord e sud in un’idea di sviluppo economico che non doveva creare discriminazioni ma che al contrario si impegnava a superare le profonde disuguaglianze tra il meridione e il reso d’Italia.

Un partito che doveva creare condizioni di vita migliori per le zone più emarginate del paese e che doveva soprattutto dare scuole e istruzione a quelle fasce socila i più deboli eslcuse dai processi di emancipazione sociale.

Dai racconti del libro e da quello che abbiamo conosciuto in questi anni questi principi di solidarietà e di uguaglianza sono stati cinicamente trasformati in mera propaganda utile solo per le campagne elettorali.

dott Arturo Gnesi


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