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Martedì, 30 Aprile 2024
Cultura Piglio

Piglio, terminati a San Lorenzo i festeggiamenti estivi in onore del beato Andrea Conti

L’eterno Beato  per la Chiesa,  Andrea Conti,  è un grande Santo per il popolo pigliese che lo  ha celebrato dal 20 al 23 Agosto 2015,  con l’annuale festa estiva.   Morto il 1° Febbraio 1302 nel romitorio, oggi convento di San Lorenzo.

L’eterno Beato per la Chiesa, Andrea Conti, è un grande Santo per il popolo pigliese che lo ha celebrato dal 20 al 23 Agosto 2015, con l’annuale festa estiva. Morto il 1° Febbraio 1302 nel romitorio, oggi convento di San Lorenzo. Nato ad Anagni nel 1240, nipote di tre papi (Alessandro IV , di Innocenzo III e di Gregorio IX) e zio di Bonifacio VIII (questo ultimo lo voleva Cardinale nel 1295, ma egli rifiutò la nomina) l’anacoreta di Piglio vanta come pochi Santi, una travagliata e singolare storia legata al suo culto.

Acclamato santo subito dopo la morte dalla pietà popolare per i miracoli in vita così elencati: miracolo dei pesci, dei fichi e degli uccelli, e per quelli dopo la morte e tra questi si annovera quello di cui beneficiò Benedetto da Piglio illustre umanista del trecento scampato da morte sicura nel carcere di Costanza in Germania proprio il 25 Novembre 1415 giorno della festa del Beato), dovette attendere fino al 1724 allorché Innocenzo XIII lo proclamò appena... Beato. Ma c’è dell’altro. Fino a quella data la sua festa cadeva il 25 Novembre e non il 1° Febbraio. Antiche fonti ci assicurano che quel giorno (25 Novembre) festivo a tutti gli effetti, il popolo intero, il clero e la civica amministrazione si recavano processionalmente fino alla sua tomba a quota 850 sul versante meridionale dello Scalambra. Torme di pigliesi e forestieri salivano in ginocchio la scala di diciassette gradini che conduceva alle sue reliquie riposte in una sontuosa cappella edificata da don Filippo Colonna, cappella ora completamente rasa al suolo.

Un documento rinvenuto nell’archivio Colonna di Roma qualche anno fa, risalente al 1656, l’anno della terribile peste di manzoniana memoria, illumina ulteriormente la figura del Beato Andrea. Il parroco di allora, Domenico Gianardi, informava il principe Colonna che il male dilagava senza alcuna sosta e che il popolo non potendo digiunare, perchè stremato dal morbo malefico, era disposto a percorrere scalzo i due chilometri che separano il convento di San Lorenzo dal Paese, per strappare al Beato la grazia desiderata.Questo accadeva il 24 Novembre del 1656.

Il Beato Andrea visse per oltre 40 anni in una grotta che un biografo del ‘700 ha giustamente definito come più “covile di fiere” che “stanza di uomini”, grotta che ancora si conserva integra ed accessibile ai visitatori. Il suo culto ha prodotto in Piglio uno dei più alti capolavori dell’arte barocca, la chiesa ellittica di San Lorenzo meta continua di studiosi ed oggetto di una monografia di prossima pubblicazione. Le fonti della vita del Beato navigano nelle acque dell’approssimazione e del fantastico per cui il ritrovamento di una biografia inedita porta nuova luce su tutta la vicenda storica non solo del Beato ma anche del convento di San Lorenzo e di Piglio stesso. I festeggiamenti, sono stati preceduti da un triduo che si è tenuto per la prima volta alle ore 17,00 nella chiesa di san Lorenzo a Piglio con una solenne Santa Messa, concelebrata dal parroco don Gianni Macali e da P. Angelo Di Giorgio nella sua doppia veste di superiore del convento di San Lorenzo e predicatore del triduo. Interessanti sono state le due omelie di padre Angelo che ha ricordato ai presenti le figure del Beato Andrea esorcista e del Servo di Dio Padre Quirico Pignalberi: “Due santi di casa nostra”. I festeggiamenti si sono protratti fino a Domenica 23 Agosto con manifestazioni laiche e religiose.

Tra queste spicca la solenne liturgia eucaristica, alle ore 17 nella chiesa di San Lorenzo, che è stata concelebrata da don Gianni e da P. Angelo, animata dalla corale della parrocchia di San Giovanni. E’ seguita la processione con la statua del Beato, alla quale hanno partecipato le tre confraternite di Piglio, il terzo ordine francescano, la banda comunale Città di Piglio, i sacerdoti celebrandi, il Sindaco di Piglio avv. Mario Felli insieme alla giunta e i devoti al Beato.

La processione si è snodata lungo il complesso francescano facendo tre tappe: la prima nella Cappellina del Sacro Cuore dove riposano le spoglie del servo di Dio Padre Quirico Pignalberi; la seconda davanti la Grotta dove il Beato ha trascorso 40 anni di vita contemplativa; la terza davanti la Grotta di Lourdes edificata nell’Anno Mariano 1954 dai novizi di San Lorenzo per manifestare la loro devozione alla Madre Celeste: le soste in questi tre sacri luoghi che compongono un angolo del Paradiso sono diventate momenti di preghiera intensa preceduta ciascuna da un canto mariano eseguito da frate Lazzaro e dalla benedizione con la reliquia del Beato Andrea.

La processione è terminata davanti la chiesa di San Lorenzo dove P. Angelo ha rivolto alcune invocazioni al Beato per le famiglie, per i giovani e per i malati di Piglio davanti ad un folto pubblico ringraziando il Sindaco di Piglio avv. Mario Felli insieme la Giunta comunale, il Comitato dei festeggiamenti e tutta la popolazione e tutti coloro che hanno contribuito per la buona riuscita della festa. E’ seguito un ricco ristoro offerto da pasta Camusi e l’estrazione della riffa di beneficenza con dodici ricchi premi.

GRANDE SUCCESSO HA AVUTO LA “MOSTRA STORICO-ICONOGRAFICO-AGIOGRAFICA SU IL BEATO ANDREA CONTI” RIMASTA APERTA FINO A DOMENICA 23 AGOSTO 2015

Il Comitato festeggiamenti, i cultori e valorizzatori di storia locale e la comunità religiosa dei Frati Minori Conventuali di San Lorenzo in Piglio, hanno organizzato la mostra storico-iconografico-agiografica sul Beato Andrea Conti nel convento di San Lorenzo a Piglio dove il Beato visse ed è sepolto per settecento anni.

La mostra vuole essere un elenco dei documenti d’archivio a testimoniare la costante vivace devozione al Beato lungo i secoli, ed inoltre dare un più sicuro fondamento storico-agiografico alla stessa pietà popolare verso il Beato Andrea.

Gli organizzatori si propongono con questa mostra di poter effettuare e stimolare la raccolta di una più completa documentazione storica per la stesura, tra l’altro, di una nuova biografia del Beato secondo i canoni dell’agiografia moderna.

Sotto questo punto di vista la mostra vuole essere anche un appello a quanti, studiosi e devoti vorranno collaborare segnalando tracce di ricordi del Beato nelle sue espressioni di vita e di devozione: letterarie, pittoriche, scultoree, devozionali, folcloristiche.

La mostra si articola in gruppi di materiale vario, certamente selettivo, ma non esaustivo della vasta gamma di documentazione che riguarda il Beato Andrea Conti:

  • due codici del XIII-XV sec. detti del Beato Andrea uno dei quali, si dice dalla tradizione, usato dal Beato stesso per le sue preghiere;
  • documenti dei vari processi di canonizzazione per il riconoscimento del culto immemorabile tributato al Beato Andrea e conclusisi con la dichiarazione ed attribuzione del titolo di “Beato”;
  • documentazione di biografie, edite ed inedite, scritte sul Beato Andrea lungo i secoli fino ad oggi;
  • alcuni documenti che illustrano alcuni miracoli del Beato Andrea;
  • documenti relativi alle varie esumazioni e vicissitudini dei resti mortali del Beato Andrea, lungo i secoli fino a quelli dell’ultima guerra (12 Maggio 1944);
  • notizie storiche autografiche del parroco Domenico Gianardi riguardante la peste degli anni 1656-1657;
  • una delle più antiche immagini del Beato Andrea rinvenuta nel 1984 nella chiesa di San Rocco-Madonna della Valle nell’affresco grottesco;
  • architravatura in marmo del sepolcro del Beato Andrea (1636-1760) rinvenuta nel convento di San Lorenzo;
  • documenti iconografici sul Beato, presenti nel convento ed in altri conventi della grande famiglia francescana in tutto il mondo;
  • lo Statuto della fraterna del Beato Andrea di Piglio risalente al 1371;
  • documento sulla confraternita del Beato Andrea Conti dal 1712 al 1879.

La comunità francescana di San Lorenzo in Piglio si augura che in seguito si possano sviluppare ancora altre mostre più importanti, e che portino frutti d’interesse e di crescita culturale e di fede nei fedeli. A differenza delle altre scienze umane in cui il progresso è sempre teso e proiettato al futuro, nel caso di Piglio e di chi sa quanti altri centri, la via dell’evoluzione verso una dignità storica ed intellettuale cammina al ritroso. Solo nel riscoprire e rivalutare il suo passato Piglio potrà offrire qualcosa di nuovo per l’avvenire.

Giorgio Alessandro Pacetti

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