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Anagni, Danzar Suonando con "I Musici"

Per I Musici, uno dei più prestigiosi Ensemble italiani specializzati nell’esecuzione della musica del Settecento, il 2022 è un anno importante: il traguardo dei 70 anni del gruppo strumentale: nel 1952, infatti, i Musici facevano il loro ingresso nel mondo con la loro prima esibizione per i concerti di Santa Cecilia. Dodici ragazzi che un anno prima, nel 1951, si trovavano uniti dal desiderio di studiare e valorizzare il meraviglioso repertorio di musica italiana del Settecento.

L'avventuroso 2022 de I Musici prosegue domenica 27 novembre alle ore 18.30, presso la Sala della Ragione del Palazzo Comunale di Anagni, ora in cui va in scena il l'atteso appuntamento musicale intitolato "Danzar Suonando", un nuovo progetto de I Musici, una celebrazione dal vivo della “danza strumentale”.

Un viaggio musicale che inizia con Francesco Saverio Geminiani (1687-1762) di cui si propongono i Concerti grossi n. 7 e n.12, la celebre "Follia". Il primo contenente brani di danza (Allemanda, Sarabanda e Giga), il secondo facente esplicito riferimento all’omonima danza popolare portoghese intrecciatasi con le danze di corte assumendo la forma della Passacaglia. Viaggio che prosegue con la musica dei balletti delle Stagioni di Giuseppe Verdi (1813-1901), tratti dall'Opera "I Vespri Siciliani", e che si conclude con le celeberrime e trascinanti Danze Popolari Rumene di Béla Bartòk (1881-1945).

Un percorso in tre tappe che svela il profondo legame tra danza e musica, tra le muse Tersicore e Euterpe.

Una location molto speciale: il Sala della Ragione del Palazzo Comunale di Anagni.

I concerti dei Musici sono ogni volta un viaggio in un luogo dei suoni diverso, basta sedersi in platea e lasciarsi guidare e trasportare nel magico mondo dei suoni. Ancora oggi, i componenti del gruppo si muovono fra i pentagrammi delle partiture con lo stesso entusiasmo dei loro predecessori, e forse è proprio questo il segreto di questa incredibile longevità: la voglia di condividere e l’entusiasmo di chi sa di avere un bellissimo dono da regalare agli altri: la Musica.

“…sono entusiasta, vengo da via Asiago, dalla Radio Italiana, dove ho appena ascoltato dodici ragazzi, coraggiosi, molto coraggiosi: una perfetta orchestra da camera; dodici giovani, circa diciotto o vent’anni…che suonano senza direttore. Ho detto a questi ragazzi, li ho applauditi, li ho ringraziati. No, la musica non muore…”.

Arturo Toscanini, dichiarazioni al Corriere della Sera di Milano il 17 giugno 1952

Pochi avrebbero potuto immaginare che quel gruppo di dodici giovani musicisti che si stavano esibendo a Roma il 31 marzo del 1952 per i concerti di S. Cecilia sarebbe ancora oggi attivo dopo 70 anni di concerti in tutto il mondo.

La storia de I Musici inizia in realtà un anno prima, nel 1951, quando un gruppetto di ragazzi entusiasti, ben guidati e consigliati dai loro ottimi maestri, si trovano uniti dal desiderio di studiare e valorizzare l’immenso e bellissimo repertorio di musica italiana del settecento ma non solo, con una particolarità unica, allora come oggi: suonare senza un direttore. Ed è subito un successo incredibile. Nel giro di pochi anni I Musici diventano il gruppo da camera più famoso al mondo, realizzando numerosissimi concerti e pluripremiate incisioni discografiche. Queste ultime, realizzate principalmente per la Philips ma più recentemente anche per Sony, Epic, Warner, Fonè, Dynamic, Deutsche Grammophon e Universal, rappresentano un vero tesoro per appassionati audiofili di tutto il mondo. Ma c’è un brano, sopra tutti gli altri, che li rappresenta: Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, che anche e soprattutto grazie a loro diventano una delle più conosciute composizioni al mondo. E insieme a Vivaldi anche Corelli, Locatelli, Albinoni, Tartini  e Marcello. Ma, dicevamo, il repertorio de I Musici non è solo settecento: presto arriveranno le Sonate a Quattro di Rossini, le Antiche Arie e Danze di Respighi, ma anche Serenate e Divertimenti di Mozart, le Sinfonie per archi di Mendelssohn, e poi Frank Martin, Hindemith, Bartok. Oltre alla dedica del Concerto per Archi scritto per loro da Nino Rota, altri importanti compositori fra i quali Porrino, Sakamoto, Bacalov e Morricone hanno composto pensando a loro. Oggi si approssima il 70° anno di luminosa carriera e I Musici non si sono mai fermati. Naturalmente i componenti della formazione originaria hanno chiuso il loro ciclo ma altri musicisti valenti e motivati sono entrati a far parte del gruppo, che guarda ancora avanti, forte della passione mai spenta e dell’affetto dei fan che in tutto il mondo aspettano con trepidazione i loro concerti, pronti ad applaudirli con il calore di sempre. Non ci sono segreti, solo sincera passione per la musica e il desiderio di comunicarla viaggiando attraverso il tempo e i linguaggi, tanto che, modernamente, potremmo dire che questo 70° anniversario è per I Musici un 7.0, o, se preferite, settepuntozero. Un traguardo importante che è allo stesso tempo un punto di arrivo ma anche, se volete, un ritorno a casa.


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