Cronaca

Subiaco, scandalo assenteisti in ospedale ed al comune. 4 arresti e due fermi. Un operaio del comune preso dal barbiere in orario di servizio

Scandalo assenteismo alla Asl di Subiaco, in provincia di Roma: 3 dipendenti e 2 medici legali (uno con contratto esterno) dell’azienda sanitaria sono stati arrestati dai carabinieri per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Ospedale-Angelucci-Subiaco

Scandalo assenteismo alla Asl di Subiaco, in provincia di Roma: 3 dipendenti e 2 medici legali (uno con contratto esterno) dell’azienda sanitaria sono stati arrestati dai carabinieri per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Al termine di un’inchiesta i tre dipendenti sono finiti ai domiciliari, mentre per i due medici è stato emesso il divieto di dimora a Subiaco. Arrestato anche un dipendente del Comune di Subiaco, anche lui finito ai domiciliari. I carabinieri hanno accertato che i medici facevano il doppio lavoro: quando si assentavano dalla Asl andavano a lavorare nel loro studio privato, secondo l’accusa. I militari di Subiaco hanno anche denunciato a piede libero ventitré persone, tutti lavoratori del Distretto sanitario di Subiaco, nella valle Aniene. Tra loro sei medici, un ostetrico, quattro infermieri, una guardia giurata, quattro assistenti amministrativi, un assistente sociale, un dirigente medico un logopedista, un medico veterinario, tre operatori tecnici e un dipendente del Distretto di Tivoli. Anche per loro l’accusa è di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Nello scandalo assenteismo a Subiaco è coinvolto anche un operaio del Comune. L’uomo,di circa sessant’anni, è stato controllato a lungo dai carabinieri che alla fine lo hanno arrestato. Ora è ai domiciliari. I militari lo hanno seguito e controllato, scoprendo che si assentava spesso dal lavoro. Secondo le indagini, l’operaio, anziché eseguire il suo lavoro di manutenzione nei giardini, sarebbe andato più volte al bar e anche dal barbiere dove i carabinieri lo hanno scovato. Le indagini, che hanno interessato la Asl di Subiaco e il Comune, sono andate avanti con la massima discrezione per circa cinque mesi con appostamenti e filmati che alla fine hanno portato a incastrare i sei arrestati e a indagare altre ventitré persone.

La Regione chiede la sospensione del personale coinvolto

“Fermo restando la presunzione di innocenza, ma considerata l’estrema gravità dei fatti accertati dalle Forze dell’Ordine, la Regione Lazio ha richiesto alla Direzione della Asl Roma G la sospensione del personale coinvolto nell’indagine condotta dalla Magistratura e l’avvio delle conseguenti procedure disciplinari”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

La Asl RmG: “Già attivate le procedure interne nei confronti dei coinvolti, lavoriamo con la riservatezza imposta dal caso”.

“La rilevanza dei fatti ha imposto la massima riservatezza, con le indagini ancora in corso e con la magistratura che ancora deve fare il suo corso non era possibile divulgare informazioni. Abbiamo, sin da subito attivato tutte le procedure interne tese ad acquisire gli elementi necessari per poter procedere nei confronti dei dipendenti coinvolti nel caso”, così interviene la direzione della Asl Rmg in merito alla notizia delle operazioni svolte dai carabinieri nel distretto di Subiaco che hanno portato ad arresti e denunce.