Prenestina

Cave, molta gente per “non si piange sul latte macchiato” di Gambacorta by Caffè Corretto

Otto piccole storie raccontante con una ironia torinese da Bruno Gambacorta, venuto a Cave invitato dall’Associazione Caffè Corretto, per presentare il suo libro “ Non si piange sul latte macchiato”.

Cave il Sindaco Lupi Saluta Bruno Gambacorta

Otto piccole storie raccontante con una ironia torinese da Bruno Gambacorta, venuto a Cave invitato dall’Associazione Caffè Corretto, per presentare il suo libro “ Non si piange sul latte macchiato”.

Ogni presentazione di un libro deve essere un avvenimento culturale di interesse ed ecco che la sala del capiente teatro comunale di Cave si è riempita, come avviene di solito, ed tra il pubblico il Sindaco Angelo Lupi, il giovane presidente della Pro Loco Emiliano De Carolis e la consigliera comunale Lorena Sapochetti che dalla prima fila hanno osservano la prefazione musicale-scenografica del libro che Caffè corretto riesce sempre a centrare con la scuola di ballo con le coreografie sono curate da Laura Apostoli e Susanna Sebastiani. Un ballo che ha dato l’incipit per la presentazione del libro e che ti fa chiedere se esiste un delitto perfetto? Ha domandato la presidentessa Claudia Manni a Bruno Gambacorta. “E’ veramente impossibile la perfezione, perché qualche indizio c’è sempre e viene lasciato”. La serata ha avuto inizio con l’ingresso degli orchestrali diretti dal maestro Tonino Giovannone che si è avviato al piano fischiettando la “Vie an rose” il famoso brano francese di Charles Aznavour affiancato dalle trombe di Alessandro Fresu ed Emanuele Picozzi, poi ecco l'intervista ma, o meglio, la conversazione con Claudia Manni di Caffè Corretto che ha letto il lungo curriculum di Bruno Gambacorta, che nella sua lunga vita ha fatto di tutto cominciando a fare il Tipografo alla Stampa di Torino e da attento osservatore soprattutto della sua città e poi di Roma, dove ha vissuto per qualche tempo, è diventato uno scrittore giallista ascoltando sui tram di Torino e Roma le conversazioni, dalle quali poi trae i suoi racconti in giallo, che comunque avvolgono il lettore, perché scritti con molta semplicità ed anche perché sono le cose che la gente vuole. I racconti, quelli veri che raccontano la vita e non le fantasie. Ecco, lui è più un cronista dei giallo che uno scrittore di gialli, per come lo abbiamo ascoltato noi. Interessanti i “movimenti” dello spettacolo e la scenografia che sono stati creati intorno al Libro, che hanno sorpreso anche lo stesso scrittore, colpito anche dall’ironia del Sindaco entrato in scena con una battuta al fulmicotone ed ha consegnato a Gambacorta il libro, “sui 100 anni della Ferrovia”. E’ stata una bella e divertente serata culturale. Questa l’essenza del libro: “Un'estemporanea di pittura durante la sagra del maiale di San Venanzio, il concorso di poesia per San Valentino, una tavola imbandita di ravioli e innaffiata di barolo del pranzo di Natale, l'antico castello come set di uno spot televisivo, il laccato ingarbugliato mondo del cinema, Torino colma di gianduiotti fin nelle fondamenta, un condominio con portinaia e annessa mattacchiona, il cenone di Capodanno con finale a sorpresa: questi gli scenari delle otto storie gialle che tengono col fiato sospeso e fanno divertire, scritte dalla penna ironica ed elegante di Bruno Gambarotta. Eccolo qui, l'amore dei torinesi per il “lavoro ben fatto”, fosse anche un delitto, o la magia della narrazione “.

Giancarlo Flavi


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