Cronaca

Duplice omicidio Mattei, niente più ergastolo per Giuseppe Di Bello

I giudici della Corte d'Appello di Roma hanno ridotto la pena a trent'anni e concesso le attenuanti generiche. I fratelli Pino ed Amilcare vennero assassinati nella loro cava di Coreno Ausonio nel novembre del 2014

La scena del duplice omicidio Mattei

Niente ergastolo per Giuseppe Di Bello, l'uomo di Coreno Ausonio accusato di aver ucciso a colpi di pistola, dopo essere stato scoperto a rubare gasolio dai mezzi parcheggiati in una cava, i fratelli Pino e Amilcare Mattei, stimati imprenditori del bacino marmifero. La decisione presa dai giudici della Corte d'Appello di Roma nella giornata di oggi, è arrivata con una mannaia sulle famiglie dei due fratelli che hanno lasciato le vedove e figli anche in tenera età. A Giuseppe Di Bello i giudici romani hanno concesso le attenuanti generiche e ridotto quindi la pena dell'ergastolo inflitta in primo grado dai giudici della Corte d'Assise di Cassino, a trenta anni di reclusione. 

La ricostruzione

La notte tra il sei ed il sette novembre del 2014, secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri della Compagnia di Pontecorvo e dalla Procura, Amilcare e Pino Mattei vennero uccisi a colpi di pistola da Giuseppe Di Bello, sorpreso a rubare gasolio dai camion parcheggiati nella cava Mattei. Nello stesso conflitto a fuoco lo stesso imputato venne colpito e rimase gravemente ferito. La difesa dell'uomo composta dagli avvocati Giuseppe Di Mascio e Bruna Colacicco, ha sempre sostenuto che al momento della sparatoria nella cava vi fosse una quarta persona. Le indagini non sono invece riuscite a dimostrare tale tesi. La parte civile, quindi la famiglia di Pino ed Amilcare Mattei, è rappresentata dall'avvocato Gianrico Ranaldi.


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