Attualità

Legambiente Frosinone, ecco tutte le proposte al PUMS

Dalle biciclette ai monopattini elettrici, passando dalla riqualificazione della stazione fino all'isola pedonale

Aderendo all'invito dell'Amministrazione Comunale, il Circolo Legambiente di Frosinone, in quanto soggetto portatore di interessi pubblici, con il presente documento formula le proprie proposte in merito alle linee guida che dovrebbero caratterizzare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) in corso di redazione.

Preliminarmente, non possiamo non rimarcare l'enorme ritardo con cui Frosinone, rispetto ad altre città, si avvia a dotarsi di uno strumento che ridisegna il modo in cui ci si sposta in città. Basta leggere i dati disponibili - fra cui quelli del rapporto annuale Ecosistema Urbano di Legambiente - per rendersi conto come, rispetto a parametri quali la ciclabilità, le pedonalizzazioni, l’uso del trasporto pubblico, a Frosinone siamo all'anno zero. È particolarmente sconfortante, oltretutto, notare come l'assenza cronica di iniziative strutturali dirette alla riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti sia andata di pari passo con le macroscopiche e gravi criticità rilevabili sul versante dell'inquinamento atmosferico, con il duplice risultato per i frusinati di dover vivere in una città problematica sia sotto il profilo della vivibilità e godibilità che su quello sanitario. Lo affermiamo con franchezza: un siffatto ritardo non permette di adottare un approccio di cauta gradualità per raggiungere gli obiettivi che il PUMS si prefigge; ciò anche in relazione all'esigenza ineludibile per la città di fare la sua parte senza ulteriore indugio nel cammino di decarbonizzazione deciso dall'UE. A nostro avviso, è dunque necessaria una terapia shock, specie nelle fasi iniziali, anche per dare un chiaro messaggio alla popolazione, lasciando intendere che l'Amministrazione Comunale fa sul serio e che non ci sono alternative ad un processo che dovrà configurarsi come una rivoluzione nel modo in cui ci si sposta in città. I punti nodali su cui secondo noi è necessaria l'adozione di azioni incisive e coraggiose sono i seguenti.

“In principio era il pedone”

Ben prima che di mezzi meccanici, siamo tutti dotati di gambe per muoverci. Camminare fa bene alla salute fisica e mentale, allenta lo stress e previene una serie di condizioni morbose. Il cardine di una seria politica di trasformazione ecosostenibile dei centri urbani non può quindi che essere una spinta decisa verso le pedonalizzazioni. ZTL, in primo luogo (è urgente ripristinare ed estendere l’isola pedonale su via Aldo Moro istituita un anno fa), ma non solo. È assurdo che ci siano ancora oggi strade prive di marciapiedi o nelle quali i marciapiedi si restringono a meno di un metro o peggio si interrompono inspiegabilmente. Ci vuole tolleranza zero nei confronti di chi parcheggia sui marciapiedi; inoltre, non è accettabile che chi cammina sia costretto ad assurde gimcane intorno alle auto in sosta nei suoli antistanti i negozi. Sui principali assi viari e sulle strade di maggior presenza commerciale sarà necessario allargare i marciapiedi esistenti, se del caso a scapito della sosta dei veicoli, anche al fine di garantire il mantenimento delle distanze interpersonali consigliate dalle autorità sanitarie. C'è, in definitiva, tutta una serie di misure a costo contenuto se non nullo che possono e debbono essere realizzate tempestivamente per garantire le minime condizioni di agibilità pedonale, ancora oggi seriamente compromesse a Frosinone.

Su due ruote è meglio

La crescita impetuosa nell'uso di biciclette e monopattini a cui abbiamo assistito a partire dall'inizio delle restrizioni imposte dal coronavirus va sostenuta e incoraggiata con tutti gli strumenti di cui l'amministrazione dispone. La diffusione di mezzi su due ruote con alimentazione elettrica, spinta dai recenti incentivi statali, può e deve rappresentare un'opportunità straordinaria anche per città di medie dimensioni non interamente pianeggianti come Frosinone, per liberare le strade dallo smog, dall'onnipresente frastuono e dalla congestione automobilistica, e restituire una vera libertà di movimento ai cittadini. Perché ciò accada è però indispensabile garantire adeguate condizioni di sicurezza ai ciclisti: appoggiamo dunque convintamente la proposta avanzata da FIAB Frosinone di una 'slow city' con limite di velocità a 30 km/h in tutto il centro urbano, da cui peraltro potrà derivare una consistente riduzione complessiva dell'incidentalità stradale. Condividiamo, inoltre, la proposta della stessa FIAB per una Bicipolitana in città, sull'esempio di realtà di successo come Pesaro. Peraltro, la compiuta realizzazione di una tale infrastruttura, leggera e a basso costo, dovrebbe essere anticipata dalla creazione di corsie per la micromobilità, in primis nelle strade a maggior percorrenza come l’asse via Aldo Moro-via Marittima-via Don Minzoni, vietando laddove necessario la sosta su uno dei lati della carreggiata.

L'ultimo miglio è differente!

Sappiamo che almeno la metà degli spostamenti in auto all'interno della città è dovuto ai residenti nei paesi limitrofi che si recano a Frosinone per lavoro o a scuola. A tutti costoro si prospetta un'opportunità nuova che riduca i tempi di percorrenza specialmente nelle ore di punta: sono sufficienti a tal fine un parcheggio di scambio posto all'ingresso della città e una bici o un monopattino pieghevoli da riporre nel bagagliaio e/o, ancora, delle navette che effettuino il trasbordo dei passeggeri nel centro urbano. Questa nuova intermodalità nel trasporto dovrebbe essere incoraggiata e sostenuta dal Comune, che dovrà però contestualmente dissuadere coloro che si ostinano a voler raggiungere in ogni momento ogni destinazione con l'auto privata. A questo fine, dovrà necessariamente essere ridotta l'offerta di parcheggi e posti auto nel cuore della città: del resto è ben noto che i parcheggi sono attrattori di traffico, e proprio per questo una delle scelte chiave per accrescere la qualità urbana in tutte le città che si sono confrontate con il problema della sostenibilità ambientale è stata proprio quella di espellere progressivamente le auto dai centri cittadini e deasfaltare laddove possibile le aree adibite a parcheggio per trasformarle in nuovi spazi verdi. Un'eccezione a tale norma generale è costituita dal Parcheggio Multipiano di viale Mazzini, struttura posta in una zona nevralgica fra la parte alta e quella bassa della città, di cui abbiamo già pubblicamente denunciato le condizioni di pericolosità e degrado nonché lo scandalo rappresentato dal suo mancato utilizzo.

Largo all'elettromobilità (possibilmente condivisa)

La Ciociaria, come peraltro tutto il centro-sud, è in pesante ritardo in termini di penetrazione di veicoli elettrici. La realizzazione di una rete capillare di colonnine di ricarica è ovviamente una precondizione perché si recuperi il terreno perduto. Sarebbe inoltre opportuno realizzare, con il coinvolgimento di società attive nel campo delle energie rinnovabili, uno o più parcheggi dedicati alle auto elettriche alimentati da pensiline fotovoltaiche, così da rendere la ricarica delle auto ad emissioni zero from well to wheels. È altresì auspicabile esentare i veicoli elettrici dal pagamento della sosta sulle strisce blu. Infine, occorrerà favorire l'ingresso nel territorio di società di car sharing dotate di un parco di auto elettriche, anche per dare un segnale alla cittadinanza che il futuro della mobilità è fatto, oltre che di mezzi leggeri, maneggevoli e non inquinanti, di un crescente numero di persone che sceglieranno la condivisione come alternativa all’auto di proprietà.

Più prossimità, meno inquinamento

Solo a chi non ha occhi per vedere deve essere sfuggito che l'era dei mega centri commerciali sta volgendo rapidamente al termine. L'idea di spostarsi con l'auto privata per raggiungere gli ipermercati posti nell'estrema periferia contrasta con gli obiettivi di mobilità sostenibile e accresce la crisi già drammatica dei negozi di quartiere, alimentata da una crescita sostenuta e inarrestabile del commercio online. Per queste ragioni diciamo con forza NO a nuovi insediamenti commerciali come quello proposto nell'area ex Permaflex (peraltro, appare paradossale, oltre che ridicolo, che le opere compensative da realizzarsi a spese del privato consistano in alcune rotatorie stradali, ovvero ancora una volta opere ad esclusivo beneficio della mobilità automobilistica). Ciò che viene prospettato rischia di rappresentare il colpo di grazia inferto alle attività commerciali poste nel centro urbano e spalancherà le porte ad una ulteriore desertificazione della città. Occorrerebbe invece rilanciare il commercio di prossimità, con il duplice scopo di ridurre la percorrenza degli spostamenti effettuati con l'auto (e quindi il traffico) e rinsaldare il tessuto sociale sfilacciato da interazioni fredde e distaccate come sono quelle che si creano nei grandi spazi commerciali. Sebbene Frosinone non sia una metropoli, resta valida l'idea secondo cui i centri dello shopping e i principali servizi debbano essere accessibili in 15 minuti a piedi da ogni luogo, così da limitare l'uso dell'auto e le conseguenti emissioni. Ciò appare particolarmente utile per la parte alta della città, al fine di evitare il suo ulteriore, progressivo spopolamento.

La stazione che verrà

La prossima riqualificazione della stazione ferroviaria e delle aree limitrofe, tanto attesa dalla cittadinanza, costituisce un'opportunità da non perdere per ridisegnare la mobilità cittadina. La nuova stazione dovrà essere un vero e proprio hub dell'intermodalità, con la disponibilità non solo di parcheggi per pendolari e trasporto pubblico locale, ma anche di bike sharing, car sharing e spazi attrezzati per il lavoro agile.

Ripensare i tempi della città 

Resta cruciale ai fini della vivibilità complessiva urbana ridefinire i tempi e gli orari della città così da ridurre il traffico nelle ore di punta. È necessario un maggiore coordinamento fra Comune, dirigenti scolastici, provveditorato e Cotral per scaglionare opportunamente gli ingressi e le uscite da scuola in funzione dell'ubicazione dei vari istituti. Occorrerà attivarsi perché si stabiliscano orari differenziati e prolungati per i servizi (uffici pubblici, negozi, supermercati e mercati) e si possa disporre di app per informazioni su orari e per prenotare servizi. Va da sé che le suddette idee e proposte di massima devono essere oggetto di confronto e discussione pubblica, oltre che di approfondimento. Auspichiamo pertanto la creazione di un tavolo permanente fra gli stakeholder guidato da un'amministrazione comunale convintamente determinata ad operare un deciso cambio di passo in un settore strategico da tutti i punti di vista. L'obiettivo comune dovrebbe essere quello di rendere Frosinone ciò che oggi non è, vale a dire una città vivibile, desiderabile, godibile e attrattiva.


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