Attualità

Fiuggi, insieme con Willy: gli ex alunni dell’alberghiero tornano a scuola

Una cena evento in cui saranno raccolti dei fondi per un albergo etico e per l’acquisto delle divise

Gli ex compagni di scuola di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso a Colleferro nel settembre del 2020 e per questo omicidio sono stati condannati quattro ragazzi di Artena, tornano all’alberghiero di Fiuggi per dare un segnale concreto contro il bullismo.

Il 20 gennaio 2023 ci sarà una cena a scopo benefico, dove a cucinarvi, servirvi e accogliervi saranno proprio gli ex alunni dell’IPSSEOA M.Buonarroti, di Fiuggi.

Il ricavato della cena verrà devoluto in parte all’associazione ‘Insieme’ di Alatri, che aprirà un albergo etico, interamente gestito da ragazzi con disabilità. Una parte della somma andrà invece per l’acquisto di divise per coloro che per motivi economici non possono acquistarle, nella scuola dove Willy e tutti noi abbiamo passato gli anni della adolescenza.

Il progetto verrà presentato ufficialmente il giorno 5 dicembre 2022 nel salone dell’istituto alberghiero IPSSEOA M.Buonarroti , a Fiuggi (Fr).

La lettera

“Siamo determinati. È arrivato il nostro momento, dobbiamo assolutamente scendere in campo. Nostro fratello Willy lo vuole e ce lo sussurra giornalmente nelle pagine quotidiane della vita. Eccoci qui per parlarvi di un progetto a voce alta, insieme in un coro unico.

Si sono mossi tutti, da ogni angolo, abbiamo urlato e sussurrato che vogliamo essere presi in considerazione. Sentiamo una responsabilità che non è partita da noi in primis ma da Wi. Vogliamo cominciare a percorrere questo cammino che diverrà eterno non solo nei nostri cuori ma concretamente nel quotidiano.

Il progetto riguarderà – scrive in una lettera giunta in redazione Samuele Chelucci - tutti noi ex alunni, porteremo il nostro bagaglio di esperienze, umane e lavorative. Dobbiamo creare coesione a fronte di alcuni punti fondamentali: Bullismo, Disuguaglianza, Rassegnazione. Sono affezionato a quest’ultima parola, perché sarei potuto essere io, un rassegnato, lo saremmo potuti essere tutti, fratelli e amici più stretti che hanno fatto esperienza da vicino di questo vissuto. Chi nasce nella provincia soffre di una rassegnazione, come se non ci fossero speranze già dalla nascita, come se il proprio posto nel mondo fosse circoscritto a ciò che si è abituati a vivere per inerzia.

Dobbiamo combattere la mentalità “di paese”, del giudizio, della paura di reagire, di superare noi stessi senza pestare i piedi a chi sta costruendo nel suo, qualcosa di buono per sè, ma facendo rispettare la nostra persona, le nostre fatiche, il nostro essere Noi, o ancora di più, salvaguardando l'unicità che ci differenzia e ci accomuna. Ognuno fatto a suo modo, ognuno unico, e quindi speciale. Questo progetto ha un filo conduttore, l'inclusione, la condivisione e sarà d'ispirazione per altri progetti nell'avvenire, che riguarderanno da vicino noi, guidati da Willy”.


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