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Cassino, la fede per la Madonna dell'Assunta batte i social e la critiche

In centinaia ieri mattina hanno presenziato all'Incoronazione nonostante il sole cocente, il tutto nel rispetto delle regole anti Covid. Il vescovo Antonazzo ha letto il messaggio del Papa

Il messaggio di Papa Francesco che ha ringraziato i cassinati per la 'fede e la devozione desidera unirsi spiritualmente a tale momento di fede e di gioia ed esprime il suo apprezzamento per l'eloquente gesto di affidamento di tutta la cittadinanza alla celesta Patrona, quale ulteriore segno di affetto e riconoscenza" ha commosso quanti ieri mattina in piazza Corte hanno presenziato all'Incoronazione della Madonna dell'Assunta da parte del vescovo Gerardo Antonazzo. Un rito oramai decennale in devozione della Madre di tutti i Santi che ha salvato Cassino da peste e colera.

Una cerimonia che si è tenuta nel pieno rispetto delle regole anticovid e che ha visto la partecipazione di tantissimi fedeli nonostante le aspre polemiche dei giorni scorsi innescate da uno sparuto gruppo di persone attraverso i social. Nel corso della sua omelia il vescovo della diocesi Cassino-Sora-Aquino-Pontecorvo ha fatto più volte riferimento all'importanza della devozione verso la Madonna dell'Assunta e del concetto di fratellanza ed uguaglianza.

Un amore sconfinato che sarà rafforzato ulteriormente nella serata di sabato 15 agosto, a partire dalle ore 19, quando lo stesso vescovo farà dono alla Madonna di un cuore in oro come simbolo di devozione e rispetto. Nessun accenno quindi alla vicenda della 'Civitas Mariae' che tanto ha fatto discutere e che ha portato la città di Cassino agli onori della cronaca nazionale.

A presenziare alla cerimonia di Incoronazione c'era anche il sindaco Enzo Salera con l'intera giunta al completo. Un segnale di apertura dopo l'annullamento della delibera che dava il parere favorevole all'elevazione di Cassino a 'città di Maria'. Un caso analogo è accaduto qualche anno fa quando, il sindaco di Atina, senza dare ascolto a polemiche e critiche e senza una delibera di Giunta, consegnò la chiavi della città alla Madonna di Canneto. 


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